Ottimizzazione delle immagini in ottica SEO

Pensare al testo, alle sfumature, alle emozioni e alla consecutio temporum è corretto e fondamentale, ma per rendere una descrizione o un articolo più interessante e accattivante per il lettore le belle foto sono necessarie.

Tra gli innumerevoli vantaggi che la comunicazione visiva ha sempre portato, oggi sono la semplificazione e l’immediatezza delle immagini a rendere chiari i concetti. Essere concisi, focalizzarsi subito sul tema e generare stupore sono le modalità con cui grafici e art director comunicano.

E’ per questo che non basta rinominare la foto con classiche parole chiave: per far sì che i motori di ricerca cataloghino e mostrino all’utente esattamente l’immagine – e quindi il contenuto che si sta pubblicando, bisogna lavorare di SEO. Si è infatti spinti a cliccare sugli allegati perché incuriositi dalla qualità, dalla coerenza di ricerca, dalla grandezza e dalla bellezza della stessa immagine, ma anche e soprattutto perché quel contenuto è stato indicizzato perfettamente.

Quattro sono gli elementi che completano e caratterizzano le immagini di un allegato:

  • titolo
  • didascalia
  • testo alternativo (o alt tag)
  • descrizione

Questa è la classica finestra di “dettagli allegato” che WordPress presenta prima di apportare le modifiche di salvataggio:

Partendo dal presupposto fondamentale – su cui si dovrebbero basare anche tutti i contenuti – per cui ci si deve attenere alla realtà, dichiarando il vero ed evitando di inventare nuovi concetti o collegamenti, come titolo si può inserire lo stesso file name, il nome dell’immagine.  E, dal momento che questo è anche il testo che appare automaticamente quando si lascia il cursore del mouse per qualche secondo sulla foto, può anche essere utile utilizzarlo come indicazione per l’utente. Esempio:

clicca per vedere il catalogo dell’azienda

La didascalia è la stringa di testo che compare sotto l’allegato dell’articolo e che solitamente lo descrive brevemente – Es. Elegance in black and white. Questo spazio può essere anche utilizzato per citare il nome dell’autore, il copyright o la fonte dell’immagine.

Il testo alternativo – o alt tag – è il prezioso elemento sui quali i motori di ricerca si soffermano per classificare i contenuti visivi ben ottimizzati. Nato per consentirne la lettura anche ai non vedenti attraverso gli screen reader, grazie all’alt tag, si può descrivere in maniera precisa, chiara e concisa l’immagine scelta per arricchire l’articolo. Evitare testi generici e inflazionati, ma simili alle domande che lo stesso utente pone a Google, sono ottimi spunti per iniziare a comprendere le funzionalità e lo scopo del testo alternativo.

Infine, la descrizione: questo campo può riportare gli stessi contenuti utilizzati nel testo alternativo, ma, avendo a disposizione uno spazio maggiore, è possibile dilungarsi inserendo maggiori dettagli.